Gruppo volontario di cittadini
"I mati dela Sorna" di Brentonico
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Si prega di fare riferimento all'autore
(logo di Aldo Ripamonti)
Si parcheggia presso il cimitero di Saccone, unico luogo nel paese idoneo allo scopo. Si sale attraverso il paese fino ad un
cartello a sinistra e si scende leggermente fino ad una fontana. Si segue in orizzontale la via Furlani ed alla fine si sale un ripido pendio,
sempre verso Est, fino a giungere ad uno slargo denominato "Orto". Subito a destra parte un sentiero che, con un paio di ripide salite conduce su
una strada che porta direttamente verso la Madonna del Cornale'. Dopo un centinaio di metri in piano, facendo attenzione ai segni sugli alberi, si
prende a sinistra un sentiero, tracciato recentemente (Giugno 2022). Il sentiero sale in un bosco rado attraversando una rete di trincee e, dopo
circa 200 metri, conduce direttamente all'entrata dell'Osservatorio.
Salendo la buia scala (pila) del forte, si esce sul versante Ovest della cresta del Monte Cornale' e si segue la cresta verso Sud. Dopo circa 200 metri,
si scorge sulla destra (Ovest) una profonda trincea ad angolo e li' si comincia a scendere. In breve si raggiunge la strada che porta alla Madonna
della Crona.
Dalla chiesetta, vale la pena scendere la scalinata che porta al capitello sottostante le rocce, dove cadde un bambino tanti anni
or sono. Dalla chiesetta si torna indietro per una cinquantina di metri fino a scorgere sulla sinistra (Ovest) un sentiero che, in leggera salita,
conduce in prossimità della Cresta del Cornale'. Si segue verso Sud il sentiero che in breve si trasforma in strada sterrata, fino a giungere alle
case della Pozza. Qui si potrebbe scendere comodamente sulla strada asfaltata della Val dei Berti. Piu' interessante invece e' scendere leggermente
verso Ovest, su strada sterrata, fino a giungere alla prima casa. Verso destra parte un sentiero nel bosco che porta direttamente a Saccone,
attraversando la strada asfaltata che sale verso il Mont (attenzione ai segni).
L'imponente parete Est del Monte Cornale'
Nell'estate del 2016 alcuni concittadini di Corne' hanno a lungo cercato di ritrovare il famoso osservatorio del Cornale', utilizzato dalle truppe Italiane nella prima guerra mondiale. I racconti di coloro che avevano visitato il posto, molto tempo fa, parlavano di una scala a chiocciola che dalle trincee scendeva nelle profondità della roccia fino a raggiungere tre distinte camere. Sembrava una favola, finche' trovammo la fotocopia di una cartolina dell’anno 1917 sulla quale era raffigurato un grosso faro e la scritta: “Stazione 79C Cornale'”. Sicuramente qualche cacciatore del posto conosceva la posizione esatta del fortino ma ci fu una completa omertà. Seguirono alcune infruttuose perlustrazioni sulla cresta del Monte Cornale' cercando anche tramite calate a corda. A seguito di uno studio piu' approfondito della strategia militare, il fortino, scavato nella roccia costituente l'osservatorio, e' stato finalmente individuato. Occorre innanzitutto inquadrare brevemente la storia dell'osservatorio nelle vicissitudine della guerra sul nostro territorio. Nella primavera del 1916 la “Strafexpedition" (letteralmente tradotta come spedizione punitiva) gli Austroungarici spinsero i soldati italiani a rifugiarsi sulle alture piu' alte della catena del Baldo. Il contrattacco degli Italiani spinse gli Austriaci ad arroccarsi nella valle di Gresta mentre la prima linea Italiana fu fortificata sulle pendici del paese di Castione. La valle di Loppio e la Valle dell'Adige rimasero terra di nessuno mentre la prima linea dell'esercito austro-ungarico, attraversava la Valle dell'Adige a Nord dell'abitato di Marco e saliva poi verso lo Zugna ed oltre sul fronte del Pasubio. Sono note le gesta dei soldati sul monte Pasubio dove gli eserciti si fronteggiarono faccia a faccia con aspri combattimenti che provocarono 10.000 morti. Nella nostra zona al contrario la situazione era piu' tranquilla per una semplice ragione tattica: chiunque avesse voluto attaccare doveva attraversare le larghe valli di Loppio e dell'Adige esponendosi, allo scoperto, al fuoco nemico. Le postazioni italiane sul versante di Brentonico goderono di una relativa tranquillità e subirono solo qualche scambio di cannonate; i soldati italiani furono impiegati prevalentemente nella costruzione di trincee.
L'interno dell'Osservatorio del Cornale'
Ci furono comunque alcuni bombardamenti terribili sul paese di Saccone da parte del famoso cannone denominato “Berta" installato a
Sud di Rovereto e cio' provoco' l’evacuazione degli abitanti. E' evidente in questo contesto l'importanza strategica delle coste del monte Cornale',
sovrastanti la valle dell'Adige, e le fortificazioni austro-ungariche a Sud di Rovereto. La prima linea degli Austriaci si trovava a Marco e quindi
verso Sud la ferrovia italiana arrivava fino ad Ala portando viveri e munizioni per i soldati sul Cornale'. Una teleferica portava i rifornimenti fino
a Piazzina dove venivano accumulati in una lunga galleria sul “Dos dei Lovri”, ora quasi completamente distrutta. Nottetempo, lunghe colonne di muli
trasportavano i materiali fino sulla cresta del Monte Baldo, alle postazioni di cannoni site sul Monte Altissimo ed anche alle fortificazioni sul
Monte Cornale', fino alla prima linea sottostante l'abitato di Castione. I generali dell'Impero austro-ungarico decisero di tagliare questa linea di
rifornimenti tramite bombardamenti aerei sulla città di Ala. Gli aerei partivano nottetempo dall'aeroporto in Valsugana e sganciavano le loro bombe
sulla ferrovia e sui depositi, passando proprio di fronte alla cresta del Cornale'. Gli strateghi dell'esercito Italiano compresero subito l'importanza
della minaccia e fecero costruire sul Monte Cornale'' una fortezza molto particolare, scavata nella roccia, che costitui' probabilmente il primo
tentativo di difesa anti aerea della storia. Evidentemente gli Austroungarici non riuscivano ad attaccare, via terra, ne la ferrovia ne i depositi di
vettovaglie e munizioni ad Ala, l'unica risorsa era costituita dall'attacco aereo. Partivano dal Sud Tirolo quelli che furono i primi bombardieri
della storia per sganciare le loro granate sulla ferrovia e sui depositi di Ala, naturalmente di notte. I soldati Italiani trovarono il rimedio e
costruirono quella che fu probabilmente la prima difesa contraerea del conflitto: il nostro Osservatorio. Scavarono un tunnel che attraversa la cresta
del Cornale' e nella mezzadria del tunnel una scala sinusoidale che discende verso un fortino costituito da tre camere. Nella camera centrale era
installato un potente faro mobile su rotaie della ferrovia; dalle foto si puo'' stimare il diametro del faro di 120 cm. iI faro era alimentato da un
gruppo elettrogeno sito all’esterno in un pianoro riparato ancora visibile. La prima camera laterale verso Sud costituiva un ricovero per i soldati
ed e' ancora integra. Nella stanza a sinistra e si vedono ancora sulla finestra che guarda la valle dell'Adige i fori di ancoraggio di una potente
mitragliera ed e' stata parzialmente distrutta da una cannonata. La strategia era a tal punto chiara: gli aerei austro-ungarici venivano inquadrati
dal potente faro, alimentato dal gruppo elettrogeno, e la mitragliera apriva il fuoco. Il faro veniva poi ritirato sul binario, verso l'interno del
tunnel per proteggerlo dal fuoco nemico.
Si raccomanda la massima attenzione durante la visita alla fortezza ed alla salita della buia scala interna per il pericolo costituito da qualche
pietra instabile. Tutto il tracciato si svolge su boschi di proprietà private, si raccomanda il massimo rispetto e di non lasciare tracce del proprio
passaggio.
Era la primavera dell’anno 1943, Arnaldo e Mario due bambini di dieci anni erano andati sulle creste del Cornale' per raccogliere
un' erba particolare che piaceva al bestiame. L’ erba vegeta solitamente sulle rocce, in luoghi esposti al sole ed al pericolo. Nella foga della
raccolta Arnaldo inciampo' e Mario lo vide cadere dalle rocce; il bambino corse in paese per dare l’allarme e da Saccone partirono alcuni abitanti
per il recupero di quello che si credeva un bambino morto. Il recupero risulto' alquanto difficoltoso in quanto Arnaldo si era fermato sulle piante
sotto uno strapiombo alto circa 30 metri; fu portato all’ ospedale con alcune fratture e traumi ma sopravvisse ed in seguito apri' una attività a
Milano. L’ episodio fu momentaneamente dimenticato ma non da Arnaldo il quale l’ estate ritornava al paese natio ed aveva l’ intenzione di portare
una statua della madonna nel luogo della sua caduta. L’ impresa ebbe l'avallo delle autorità ecclesiastiche e l’ aiuto di tutti gli abitanti compresi
gli Alpini della sezione di Saccone.
Fu costruito un capitello in mezzo alle rocce e nell’ anno 1981 fu celebrata la messa sul pianoro sovrastante nel bosco chiamato “Busa della Crona”
ed alla Madonna fu affidato il medesimo nome. Si constato' subito che non tutte le persone presenti erano in grado di raggiungere il capitello sospeso
sulle rocce e cosi' nacque la nuova impresa per costruire una scala in cemento. Un bravo muratore di nome Aldo, coadiuvato dal figlio Lionello,
costrui' gli 81 gradini che ancora oggi consentono l’ accesso al capitello. Il luogo divenne meta di pellegrinaggi finché una ricca signora con l’aiuto
materiale di alcune pie donne del paese ed anche delle offerte in denaro ed opere di molte famiglie, ebbe l’ idea di costruire la chiesetta.
La chiesetta della Madonna del Cornale'
AVVERTENZA - Il gruppo di cittadini volontari chiamato "I matti della Sorna" ha lavorato duramente per rendere il trekking il piu' sicuro possibile. Tenete presente che Il Monte Baldo e' pur sempre una montagna e, come per tutte le escursioni in ambiente alpino, non e' possibile garantire la sicurezza assoluta.
MONTE BALDO TUTTI I SENTIERI NEL CANYON SORNA - MAP CANYONTREK SORNA
UNKNOWN PATS ON MONTE BALDO - SENTIERI SCONOSCIUTI SUL MONTE BALDO
CORNALE' - BANCHETA - PIGNARI - BRACON - ASENI - SAIORI - PIAGU' - PIAZZINA - ALBI - CROSANO - POLSA - LODRON
FONTI - Dal sito outdooractive.com, puoi scaricare anche il file gpx del tracciato.
Sito web https://out.ac/ICcMcc
Mappe di Alltrails.com - Tracciati gps di Delio Zenatti sul sito outdooractive.com