Gruppo volontario di cittadini
"I mati dela Sorna" di Brentonico
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(logo di Aldo Ripamonti)
AVVERTENZA: Causa le abbondanti pioggie dell'autunno 2023 il torrente Sorna e' esondato asportando passerelle e parti di sentiero. Il percorso Chizzola-Sorne e' pertanto da considerarsi di difficile agibilita'
'La Briglia' e' la porta di entrata del canyon Sorna
Lungo la valle della Sorna c'erano molte "attivita' produttive". Da un censimento nell'anno 1850, c'erano 17 fabbriche di mulini,
ferriere e segherie, alimentate dall'energia fornita gratuitamente dal torrente. Naturalmente esisteva una rete di mulattiere di accesso per
facilitare la produzione. Cosa ne rimane oggi... Niente! Qui sembra di essere nel "day after".
Il bosco si e' rimangiato le campagne, le strade, i sentieri. Le uniche tracce umane che trovate, sono quelle di qualche vecchio pescatore;
altrimenti solo impronte di animali. Il nuovo ponte costruito a cura della Provincia Autonoma del Trentino ed i nuovi sentieri hanno molto
agevolato l' accesso alle miniere e di conseguenza la frequentazione dei turisti. E' solo un'ipotesi, la bibliografia e la ricerca archeologica
sono inesistenti e sarebbe opportuno fare qualche ricerca. Qualche vecchio racconta ancora che nel 1800 furono trovati nella Sorna filoni
d' oro ed i contadini smisero di lavorare i campi e si precipitarono a cercare il prezioso metallo. Nel 1897 termino' la corsa all' oro delle
Sorne per scarso rendimento della attivita' estrattiva ed i contadini tornarono alla coltivazione dei campi e degli orti rigogliosi di frutta
e verdure sul greto della Sorna.
Avete mai visto una sorgente d'acqua che sgorga dalla roccia? Ora e' tempo di vederla qui nell'alveo del torrente Sorna.
Miniere di ferro o di carbone nel torrente Sorna in Trentino? Tutti nel paese di Corne' sanno che dopo la seconda guerra mondiale erano attive le miniere per estrarre il carbone, alcuni dicono che nel medioevo vi si estraeva il ferro. Il carbone veniva portato su per la valle dei castani a dorso di mulo e sono ancora visibili tracce di mulattiere. Visitando le miniere all' interno si scorgono evidenti filoni di ferrite, il parere del sottoscritto e' che queste miniere debbano aver fornito la materia prima per la costruzione dei loro arnesi, gia' ai cacciatori che frequentavano le valli del Trentino nel neolitico, dopo l' ultima glaciazione. Negli ultimi dieci anni si e' formato un gruppo di cittadini di Brentonico, amanti della montagna e della natura, denominato "I matti della Sorna". Queste persone hanno, faticosamente e a proprie spese, rinnovato gli antichi sentieri e tracciato il nostro canyontrek da Chizzola fino al villaggio Sorne.
Nel primo tratto difficile una catena aiuta a risalire un ripido canalone.
Lasciate l'auto al primo tornante della strada che da Molini porta a Cazzano. Al secondo tornante si imbocca una strada di campagna, che si segue fino alla Briglia della canaletta (foto) in circa 20 minuti. La prima difficolta' e' il guado del torrente: puo' essere fatto sulla briglia dove l'acqua e' bassa (5-10 cm) o piu' a valle su grandi massi. Qui c'e' una gola a destra, mentre a sinistra si alza un pendio ripido che si segue per circa 40 m, salendo nel canale con l'aiuto di una catena, lasciandolo poi verso destra su un sentiero a mezzacosta. Quando si raggiunge un poggio, seguire una stradina in leggera salita verso sinistra per circa 200 m fino ad un ometto (pietre disposte a cono). Si imbocca una traccia in discesa e la si segue risalendo il versante destro orografico fino a vedere una parete di roccia sull'altra sponda del torrente. Appena possibile, guadare il torrente e seguire la sinistra orografica fino a una catena che facilita l'arrampicata in traverso sulla roccia appena sopra il torrente. Subito dopo la catena guadare di nuovo il torrente e risalire, fra grossi massi, il versante opposto fino a una una traccia che segue la destra orografica per circa 300 m, si giunge ad una terza catena che facilita il percorso in caso di sentiero bagnato. Imboccare un sentiero ben marcato che dopo 400 m. conduce a destra ad un antico passaggio di pescatori su grandi massi. In caso di difficolta', e' possibile guadare il torrente, scendndo nell'alveo, subito a valle dei massi.
il "Pont del diaol" il piu' famoso e frequentato luogo nel canyon Sorna.
Un breve sentiero pianeggiante conduce alle Miniere. Si attraversa il torrente sull'evidente nuovo ponte in acciaio costruito dalla Provincia autonoma di Trento (non vale la pena fotografarlo). Da qui al Pont del diaol il sentiero e' evidente e ben segnalato. Subito dopo il ponte, si imbocca un sentiero a sinistra che segue il bordo di uno strapiombo e scende nel letto del torrente, dove si puo' fotografare l'imponente Pont del diaol dal basso (foto). All'incrocio con il torrente Lodron, e' possibile visitare la caratteristica zona dei Busoni attraverso un ulteriore guado. Rimanendo sul torrente Sorna, si segue la sinistra orografica, senza sentiero, per circa 200 m. fino a raggiungere il Pont dei Tani. Attraversare il ponte e risalire la strada fino a un incrocio. Prendete la strada a destra e arrivate a un comodo guado. Attraversare il prato a sinistra fino al cartello che indica il sentiero della Sorna. Proseguire dritti, seguendo un sentiero e infine un tubo di plastica, quando la vegetazione sembra ostruire il passaggio, seguire la traccia fino a raggiungere una strada. Si risale per qualche metro la strada in cemento che da Cazzano scende al Col de lana. Quando si vede un muretto a secco sulla sinistra, lo si segue fino ad arrivare a un meleto, si tiene la sinistra e si arriva a una casa disabitata.
L'acqua selvaggia del torrente Sorna, che scorre sulle pendici del Monte Baldo, forma centinaia di sorprendenti cascate.
Seguire sulla sinistra tutto il campo e, quando si arriva a un ometto, scendere nel letto del torrente e continuare a
percorrere il sentiero fino alla strada che scende da Cazzano. Qui inizia un tratto complicato che abbiamo tracciato nell'estate del 2021,
sul percorso di un antico sentiero dei pescatori. Seguire fedelmente la destra orografica del torrente fra i massi, fino a raggiungere
una scaletta di legno e proseguire lungo il sentiero in orizzontale, facilitato da una catena, fino a raggiungere una comoda piattaforma
rocciosa. Seguire il sentiero sulla sinistra orografica, qui si possono ammirare due bellissime cascate, fino a raggiungere in breve la strada
che porta al Pont dei Stefenoni. A cinquanta metri a valle del ponte si possono vedere i resti di un vecchio mulino. Si attraversa il ponte
e si imbocca, subito a destra, un nuovo sentiero che abbiamo recentemente costruito (2022) e che conduce dopo 200 metri al Pont dei Bona.
Attraversato il ponte, a sinistra della casa diroccata parte un antico sentiero, denominato "Senter del Moz" che segue il letto del Rio
Fontechel. Il sentiero e' stato utilizzato per secoli dagli abitanti di Corne' per raggiungere il capoluogo Brentonico.
Recentemente il proprietario del terreno ha installato un cancello con scritto "Vietato il passaggio" Questa situazione ci ha costretto a
costruire un nuovo percorso, sempre seguendo il letto del torrente Sorna. Cio' ha comportato un grande lavoro per l'installazione di catene e
staffe al fine di rendere sicuro il tracciato. Si tratta di soli 650 metri di sentiero, ma in un ambiente selvaggio ed anche piuttosto difficile.
La descrizione di questo trekking che abbiamo chiamato "Senter dei Pignari" e' disponibile al seguente link in pdf.
Vedi:
https://www.alpintrek.com/sentieri-del-monte-baldo-trentino/pignari.pdf
Riceviamo sovente qualche critica riguardo ai guadi che caratterizzano i nostri percorsi nell'alveo del torrente Sorna. Serve precisare che non sempre si puo' percorrere un tracciato su una unica sponda del torrente, talvolta ci si trova davanti una roccia oppure un pendio inaccessibile ed e' pertanto necessario passare sulla riva opposta. I pescatori attraversano tranquilli camminando nell'acqua ma sono muniti di stivali, nel nostro caso sconsigliabili perche' sono scomodi per camminare poi all'asciutto, in particolar modo nella calura estiva. Esistono delle ottime sovrascarpe impermeabili a basso costo (20 Euro) ma la tenuta della suola e' opinabile ed inoltre impongono due soste ad ogni traversata.
Il Pont dei Stefenoni e' uno degli ambienti piu' interessanti e scenografici nel letto del tprrente Sorna.
Quali sono allora le calzature ideali? Non certo le sneakers (scarpe da ginnastica eleganti) che abbiamo visto indossate da qualche cittadino avventuroso. Nella Sorna sono assolutamente necessari scarponcini da trekking alti con interfodera in goretex e suola Vibram, esattamente come le calzature da montagna. Per quanto riguarda la tecnica, possiamo garantire che sotto il pelo dell'acqua, in pratica sul fondo del torrente, c'e' maggior aderenza. Sulle pietre fuori dal flusso si forma uno strato di muschio, talvolta invisibile e molto sdrucciolevole. Se si deve mettere il piede su un masso e' meglio strofinarlo con la suola e poi caricare il peso verticalmente, a tal fine sono quasi indispensabili i bastoncini. In conclusione ricordiamo che abbiamo classificato alcuni percorsi con la sigla EE (escursionista esperto) il che significa che questi sentieri sono destinati a persone con pregresse esperienze in montagna e dotate di un discreto equilibrio. Il gruppo di cittadini chiamato "I matti della Sorna" ha lavorato duramente per rendere il trekking il piu' sicuro possibile. Tenete presente che Il Monte Baldo e' pur sempre una montagna e, come per tutte le escursioni in ambiente alpino, non e' possibile garantire la sicurezza assoluta.
Avete finito il vostro canyontrek nel torrente Sorna, avete incontrato le Anuane? Peccato, non le avete viste, ma non abbiate rimorsi nel tornare a casa, le fate della Sorna vi hanno donato comunque tanta pace e serenita'.
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